Sul mercato si possono trovare diverse tipologie di stampanti per magliette, ciascuna con differenti caratteristiche e funzionamento. Vediamo quindi quali sono i principali tipi, come funzionano e che colori utilizzano.
I Gruppi Colori delle Stampanti per Magliette
Differenze relative alla tecnica di stampa a parte, tutte le stampanti per magliette personalizzate presentano delle similitudini. Tra queste, vi sono i gruppi colore che vengono utilizzati, sia nella stampa DTG che in quella DTF.
In questo senso, si possono trovare due principali tipologie di stampanti sul mercato:
- Stampanti in quadricromia
- Stampanti in esacromia
Nel primo caso, la stampante utilizza quattro colori: il ciano, il giallo, il magenta e il nero. Più, ovviamente, il bianco. La sigla con cui si identificano questi macchinari è data dall’acronimo inglese dei suddetti colori, ossia CYMK+W. Tramite la cosiddetta mescolanza sottrattiva, questi cinque colori andranno a produrre un ampio ventaglio di colori. Insieme dei colori possibili che viene denominato gamut.
Nel secondo caso, il gruppo di colori utilizzati sarà più ampio, passando da quattro a sei. All’interno della stampa in esacromia, sono due le soluzioni più diffuse in merito ai gruppi colore:
- L’aggiunta del verde e dell’arancione al gruppo CYMK+W. Questa tipologia di stampanti in esacromia viene quindi identificata dall’acronimo CYMKOG + W
- L’aggiunga di varianti di colori già esistenti, come il ciano chiaro e il magenta chiaro. Gruppo colori che in questo caso è identificato dalla sigla CcYMmK + W
I diversi gruppi di colori faranno sì che le stampanti in esacromia avranno diverse capacità. Il gruppo CYMKOG+W, ad esempio, amplia il gamut di colori possibili. Il gruppo CcYMmK+W farà sì invece che le sfumature possano essere meglio rese.
Stampanti per Magliette in Eptacromia ed RGB
A fianco delle stampanti in quadricromia ed esacromia basate sul gruppo di colori CYMK, ve ne sono poi molte altre. Tra queste, vale la pena menzionarne di due tipi:
- Le stampanti in eptacromia. Ossia macchinari che, come suggerisce il nome, ampliano ancora di più il gruppo colori disponibile, aggiungendo ad esempio il violetto, venendo così identificati dalla sigla CYMKOGV + W
- Le stampanti RGB sostanzialmente non esistono. Il gamut colore RGB non si basa sulla mescolanza sottrattiva, ma bensì sulla mescolanza additiva. Non è infatti possibile applicare il concetto della mescolanza additiva utilizzando gli inchiostri.
Mescolanza Additiva e Sottrattiva
Per capire la grande differenza che intercorre tra le stampanti CMYK e RGB bisogna capire le due diverse modalità attraverso cui si formano i colori.
Nella mescolanza additiva, tipica della stampa RGB, un determinato colore viene creato tramite l’aggiunta di due o più colori primari o loro derivati. L’RGB è anche il metodo principale su cui si basa la resa dei colori sugli schermi di computers e smartdevices. Come anticipato sopra il metodo RGB non può essere applicato in stampa. Questo è il motivo per cui, solitamente, la resa finale di stampa che avviene sempre in CMYK avrà sempre una resa differente ( tendenzialmente più spenta) rispetto ai file visionati direttamente sul monitor del PC.
La mescolanza sottrattiva, invece, si basa sul principio della sottrazione. I diversi colori “bloccano” determinate bande di frequenze. La sovrapposizione di strati di inchiostri di diverso colore, quindi, bloccherà un determinato gruppo di frequenze, e farà percepire all’occhio umano un determinato colore.
L’intero processo si basa quindi su una sottrazione di bande di frequenza che avrà come risultato la percezione del colore che si vuole creare. Ma da che cosa vengono sottratte le frequenze? La risposta è molto semplice: dal bianco. Ecco il perché dell’aggiunta del colore W al gruppo colori.
Stampanti per Magliette: l’Era della Stampa Digitale
Ad oggi, quasi tutti i tipi di stampanti per magliette presenti sul mercato si basano sul principio della stampa digitale, opposta a quella che si definisce stampa offset.
Senza scendere nei dettagli, possiamo dire che la principale differenza tra la stampa offset e la stampa digitale è che la stampa offset utilizza una lastra di stampaggio per trasferire l’immagine, mentre la stampa digitale utilizza una tecnologia di stampa diretta per creare un’immagine sul materiale su cui si vuole applicare l’immagine, sia esso il tessuto di una maglietta o una pellicola.
Solitamente la stampa offset risulta vantaggiosa per i grandi volumi di stampa, ma è più lenta ed è limitata ai formati di stampa standard. La stampa digitale è generalmente più costosa della precedente per i grandi volumi, ma è più veloce e offre maggiore flessibilità nei formati. Senza contare che offre generalmente anche una qualità di stampa superiore, con colori più accurati e risoluzioni più alte.
Tra le stampanti digitali, tre sono le più utilizzate per quanto riguarda la personalizzazione delle magliette.
Stampanti DTG
Ossia Direct-To-Garment, sono stampanti digitali, generalmente in quadricromia o esacromia, che stampano l’immagine direttamente sul capo d’abbigliamento scelto. Rientrano nella categorie della stampanti “inkjet,” ossia a getto d’inchiostro.
Ad oggi, data l’importanza che hanno avuto – e che continuano ad avere – nell’industria delle stampe personalizzate, possono essere un po’ considerate i macchinari standard di settore.
Dovendo stampare direttamente sul tessuto, questo tipo di macchinari è solitamente caratterizzato dalla presenza di un piano su cui viene “tenuto fermo” il capo d’abbigliamento (precedentemente trattato in modo da ottimizzare la stesura dell’inchiostro).
Uno dei limiti principali di questa tipologia di stampanti è la capacità di applicare il colore su tessuti diversi dal cotone, motivo per cui, in tal caso, si tende a ricorrere ad altre tecniche e macchinari.
Stampanti DTF
Le stampanti Direct-To-Film sono tra le più recenti, essendo il DTF una tecnica di stampa per la personalizzazione arrivata sul mercato solamente poco prima del 2020. Anch’essi parte dell’ampia categoria delle stampanti a getto d’inchiostro, questi macchinari non stampano direttamente sul tessuto, ma bensì su una pellicola in PET.
Disegno sulla pellicola che verrà poi trasferito, tramite un particolare processo e l’utilizzo di polveri adesive, sul tessuto del capo d’abbigliamento che si vuole personalizzare.
Non stampando direttamente sul tessuto, ma su una pellicola, le stampanti DTF si differenziano dalle sorelle DTG per due ragioni:
- Sono particolarmente utilizzate per la personalizzazione di tutti quei tessuti diversi dal cotone
- Non presentano un piano su cui viene posto il capo d’abbigliamento, ma bensì sono caratterizzate (almeno quasi tutte) dalla presenza di una bobina di pellicola PET su cui viene effettuata la stampa
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Stampanti Sublimatiche
Sono queste stampanti che, come dice il nome, utilizzano la cosiddetta sublimazione, ossia la tecnica di stampa a cui si ricorre generalmente per personalizzare tessuti in poliestere.
Il trasferimento dei colori avviene tramite il calore prodotto da alcune particolari testine della stampante, che provoca la trasformazione dell’inchiostro dallo stato solido a quello gassoso (da cui il nome sublimazione). Inchiostro che tramite la giusta applicazione di pressione e calore, tornerà nuovamente allo stato liquido distaccandosi dal supporto cartaceo per ancorandosi al poliestere.
Le stampanti sublimatiche possono stampare sia direttamente sul tessuto (stampante sublimatica diretta) oppure, similmente a quanto avviene per le stampanti DTF, su un particolare tipo di carta, detta carta transfer (stampante sublimatica indiretta). Il disegno verrà quindi poi trasferito dalla carta alla maglietta.
Esiste una Tipologia di Stampante per Magliette Migliore delle Altre?
Tecnica di personalizzazione e tipologia di stampante vanno a braccetto. La scelta della prima influenza direttamente il tipo di macchinario a cui si fa ricorso.
E proprio come sempre detto in merito alle varie tecnica di stampa, non esiste un tipo di stampante migliore dell’altro, ma sono tutte bensì complementari tra di loro. Specifiche tecniche a parte in seno alle stampanti della stessa tipologia, ognuno dei macchinari risponde infatti ad esigenze diverse, senza prevalere in termini assoluti sugli altri.